Belle le bambole, vero?
Pallidi corpi di porcellana, sulle gote giusto un accenno di rossore per dare una parvenza di vita ad un volto freddo ed immobile, occhi spalancati che fissano il nulla…
Un momento, non sembrano poi così belle a pensarci bene, anzi, sono vagamente inquietanti.
Senza nulla togliere a chi colleziona questo tipo di oggetto, bisogna ammettere che una stanza piena di piccole persone finte, abbigliate con pizzi e merletti, metterebbe i brividi a molti.
La bambola in questione, poi, oltre ad essere vittima di una possessione che la rende un mortale strumento di sofferenza, è oggettivamente stata creata per suscitare tutto fuorché sentimenti positivi. Dopotutto, però, fare la parte del villain in un film horror è un mestiere ingrato ma qualcuno deve pur farlo.
Ed ecco che arriva lei, Annabelle, oggetto inanimato ma nemmeno tanto, reso così famoso dalla sua comparsa nel film “The Conjuring – L’Evocazione” (2013), da spingere il regista James Wan a dedicarle uno spin-off tutto suo. Della serie: le origini del male.
Tornando indietro nel tempo e nella storia del cinema horror, non si può fare a meno di pensare ad un’altra ferocie bambola assetata di sangue, ovvero Chucky pel-di-carota, protagonista indiscusso di “La Bambola Assassina”, film uscito nel 1988 per la regia di Tom Holland.
Il nostro, creato dalla fantasia di Don Mancini, ebbe così tanto successo da ritornare in ben cinque sequels e trovarsi pure un’amata consorte (vedi “La Sposa di Chucky”, 1998).
Alla luce di cotanta nefasta fama legata alle bambole che compaiono nei film horror, non si comprende la gioia che mostra la protagonista del teaser trailer di “Annabelle” alla vista dello sguardo spiritato e del sorriso malevolo (chi ha dipinto le sue esangui labbra c’è andato giù davvero pesante…) del decisamente poco attraente giocattolo.
Giusto una domanda: davvero i premurosi genitori vorrebbero far dormire il loro pargolo prossimo venturo in quella stanza?
De gustibus non disputandum est, dicevano i romani…