Oltre a interpretare la ex First Lady in Jackie, che compete per il Leone d’oro, Natalie Portman è a Venezia 73 con Planetarium, diretto dalla francese Rebecca Zlotowski e presentato fuori concorso, in cui condivide lo schermo con Lily-Rose Depp.
Le due attrici e la regista erano oggi al Lido per parlare del film, incentrato su due sorelle addentrate nel mondo del paranormale negli anni ’20 e del loro rapporto con un produttore cinematografico deciso a realizzare un film con i fantasmi.
Le protagoniste hanno innanzitutto discusso la loro relazione sul set e cosa abbia voluto dire rappresentare un forte legame tra sorelle. Per Natalie Portman “è stato meraviglioso lavorare con lei [Lily-Rose]. È sempre stata gentile, oltre che professionale; ha tantissimo talento. Non è stato difficile interpretare qualcuno che tiene molto a lei.”
Anche la figlia di Jack Sparrow si è definita “molto fortunata”, essendo stata “accolta benissimo sul set.” La giovane attrice ha legato subito con la collega, come spiega: “Non ho dovuto fingere che ci fosse un rapporto fra sorelle.”
Con un cast principale e una regista femminili, gli intervistati hanno espresso il loro parere sul fare un film principalmente guidato da donne. La Portman ha sottolineato:
“Sono state rare, nei 25 anni in cui ho fatto film, le volte in cui sono stata diretta da una donna. Non penso ci sia nulla di intrinsecamente diverso fra un uomo e una donna alla regia, se non che per le donne ci sono meno opportunità negli Stati Uniti. Inoltre è raro lavorare con un’altra attrice; spesso sono stata l’unica donna sul set. È sempre una gioia lavorare con un’altra donna e non essere una dei ragazzi.”
La regista francese ha definito una “responsabilità” quella di essere una donna regista:
“La responsabilità è creare schemi femminili, non maschili, ed è condivisa fra gli sceneggiatori, il regista e le attrici. Il personaggio che Natalie interpreta, per esempio, non è quello di una semplice civetta. Lei poi lavora sempre con intelligenza e il fatto di lavorare con le donne mi facilita ancor più il compito.”
La Depp concorda sulla rappresentazione di personaggi femminili lontani dai cliché hollywoodiani:
“Spesso al cinema le donne sono giovani, seducenti, sexy, senza molta profondità e il fatto che non sia così in questo film l’aspetto che mi ha interessato. Il personaggio è infantile, ma ha anche un potere di serietà; sa cose che gli adulti intorno a lei non sanno. È un ruolo che non ho mai visto.”
Emmanuel Salinger, che interpreta il produttore tentato dall’idea di fare un film spettrale, ha invece affermato che a spingerlo ad accettare il ruolo è stato la sua fragilità:
“Lui dirige, gestisce, dà consigli, ma a un certo punto gli saltano i nervi perché si trova davanti qualcosa che lo turba e si trova in una sorta di scala in cui deve avere una certa padronanza per scoprire un territorio a lui ignoto. Si trova attratto come un magnete da ciò che sta vivendo e che allo stesso tempo lo mette in pericolo. L’ho trovato un momento interessante. Un personaggio virile che sa dove si trova per poi spostarsi in un terreno vago.”
Entrambe le protagoniste hanno sostenuto di non aver mai partecipato a sedute spiritiche (Lily-Rose Depp ha solo provato una volta a casa sua, ma poco seriamente solo per divertimento), ma Natalie Portman non ritiene il mondo del paranormale una bufala:
“Penso che sia possibile entrare in contatto con gli spiriti. Tutto è possibile, dopotutto.”
Infine, il produttore Frédéric Jouve, soffermandosi sugli effetti speciali, ha spiegato come per lui il film sia una “riflessione globale sul cinema di oggi. Solleva molte domande a riguardo, con la sua narrativa e la sua costruzione. Abbiamo usato molti mezzi moderni, ma eravamo anche in grado di creare fantasmi dal vivo come si faceva negli anni ’30. Penso comunque che un film sia un film, indipendentemente dalla tecnologia usata.”
Planetarium uscirà in Italia a meta novembre grazie a Officine UBU.