Meraviglioso Boccaccio. Questo è il nome dell’ultima opera degli instancabili fratelli Taviano. Paolo e Vittorio sono nuovamente pronti a stupire il pubblico italiano con una interpretazione completamente innovativa e originale del Decameron di Giovanni Boccaccio, pietra miliare della letteratura italiana. Una trasposizione attuale della magnifica opera boccaccesca vedrà dieci protagonisti (sette donne e tre uomini) rifugiarsi nelle campagne fiorentine per sfuggire alla peste che imperversa a Firenze nel XIV secolo, essi si diletteranno giornalmente in racconti di novelle a tema libero (dal carattere fortemente femminile) seguendo un unico filo conduttore: l’amore nelle sue più svariate sfaccettature. Un viaggio intenso e fantasioso (ma diverso dal Decameron pasoliniano del 1971) fatto di drammi, erotismo e molto altro per dimenticare la sensazione di morte apparente che scorre nelle città abbandonandosi alla spensieratezza e alla rinascita nelle splendide campagne toscane. Per affrontare questo storico viaggio la coppia di registi ha scelto la città di Certaldo, luogo in cui Boccaccio visse e morì, ed eccezionalmente si è rivolta ad un cast italiano di primo piano con nomi del calibro di Kim Rossi Stuart (nella foto), Riccardo Scamarcio, Carolina Crescentini, Paola Cortellesi, Lello Arena (nei panni del duca Tancredi), Jasmine Trinca (nella foto), Kasia Smutniak, Vittoria Puccini, Flavio Parenti, Josafat Vagni, Michele Riondino più un folto gruppo di promettenti attori reclutati dalle più prestigiose scuole di teatro italiane.
Sperando di bissare il successo ottenuto con il film Cesare deve morire (premiato con l’Orso d’Oro al festival di Berlino nel 2012), il cinema italiano è pronto ad accogliere un altro mattoncino che spera di aggiungere alla schiera dei lungometraggi pronti a varcare la soglia dei confini nazionali. I fratelli toscani, non nuovi a riconoscimenti internazionali, torneranno dunque al cinema il 26 febbraio 2015. È stato rilasciato, nel frattempo, il teaser poster ufficiale del film (nell’immagine in apertura di articolo).
Articolo di Davide Orlando