Il viaggio di Arlo: prime impressioni sul film Pixar

Sebbene in Italia sia da poco uscito Inside Out, presto arriverà il nuovo film targato Pixar ovvero Il viaggio di Arlo. Il titolo prende vita dal più grande “What if…” di sempre: cosa sarebbe successo se il meteorite che ha estinto (presumibilmente) i dinosauri non avesse colpito la Terra?

Protagonista è il giovane apatosauro Arlo, che dopo essersi separato dalla propria famiglia, incontra un bambino preistorico che chiama Spot; fra i due nascerà un’amicizia che li porterà a unire le forze per ritrovare la strada di casa. A Lucca Comics & Games 2015, Il viaggio di Arlo si è mostrato in alcune clip in anteprima che ci hanno permesso di farci una prima idea sul nuovo lavoro dello studio.

Dopo un breve saluto del regista Peter Sohn, che diresse nel 2009 il corto Parzialmente nuvoloso e qui alla sua prima prova con un lungometraggio, sono state mostrate alcune immagini che hanno palesato la già nota abilità tecnica della Pixar. Gli effetti particellari, i cambiamenti di luminosità, la cura nella riproduzione di sostanze come l’acqua… ancora una volta, lo studio alza l’asticella, come ci ha abituati, e crea un mondo che è semplicemente uno spettacolo per gli occhi.

Tralasciando questo aspetto, sul quale ormai la compagnia è una garanzia, spostiamoci invece al cuore del film. A Lucca sono state presentate quattro clip, mostrate in alcuni stralci già nei vari trailer ma qui svelate in versione estesa:

[ATTENZIONE: la descrizione delle clip contiene spoiler minori. Passate alla fine dell’articolo per la prima impressione generale del film.]

  • La prima sequenza vede protagonista Arlo che, all’inizio del film, viene strappato alla propria famiglia finendo in un fiume, la cui corrente lo trascina lontano da casa. Il livello di dettaglio, soprattutto della pelle bagnata del dinosauro, è ancora una volta encomiabile, e allo stesso tempo la scena risulta accattivante, lanciando l’indifeso Arlo in preda alla furia delle onde.
  • Nella seconda clip, Arlo e Spot sono già assieme. I due si accampano per la notte e dopo aver condiviso un momento spensierato inseguendo lucciole, la coppia viene sopraffatta dalla malinconia. Ad Arlo manca la propria famiglia e proprio in questo, il dinosauro si scopre più simile al bambino di quanto creda; Spot è orfano e, al contrario di Arlo, non ha nessuno da cui tornare alla fine della loro avventura.
  • La terza scena è all’insegna del divertimento. I due amici hanno incontrato un trio di tirannosauri (il padre Butch e i figli Ramsey e Nash) che decide di sfruttare l’olfatto di Spot per rintracciare una mandria di bufali. Una volta rintracciati i bovini, i giganteschi carnivori mandano in avanscoperta i due protagonisti in modo da attirare l’attenzione di alcuni predatori che si aggirano nella radura. La scena gioca sull’indole paurosa di Arlo e sul carattere diametralmente opposto di Spot, che grazie alla propria avventatezza permette al compagno di tirare fuori il proprio coraggio.
  • Infine, una breve clip ha mostrato quello che sembra essere uno dei momenti più avanti nel film. I due protagonisti sembrano aver trovato la strada che li porterà a casa e Arlo appare molto più coraggioso di quanto visto nella clip precedente. Una lunga corsa fino alla vetta di una montagna permette di mettere nuovamente in mostra lo sbalorditivo reparto tecnico, che contribuisce a creare un momento suggestivo in quello che dovrebbe essere l’atto conclusivo del film.

[FINE SPOILER]

In sostanza, Il viaggio di Arlo sembra avere le carte in regola per raggiungere il cuore dello spettatore. Evidentemente, il titolo non gode di una trovata geniale e ricca di potenzialità, anche visive, come il recente Inside Out, e la breve distanza fra l’uscita dei due lavori potrebbe portare a paragoni poco felici per l’avventura giurassica; prendendo però Il viaggio di Arlo come film a sé, le promesse di divertire, emozionare e commuovere nella migliore delle tradizioni Pixar ci sono tutte. Il film può facilmente giocare con la dinamica della coppia improbabile che molto spesso è stata centrale nella filmografia dello studio, dalla relazione fra Sully e Boo di Monsters & Co. a quella del topolino Rémy e Alfredo Linguini in Ratatouille. L’amicizia fra i due protagonisti, il contesto preistorico e temi come la perdita potrebbero dar vita a un nuovo classico d’animazione, ma per sapere se il film avrà superato positivamente le avversità in fase di produzione (inizialmente a dirigere sarebbe dovuto essere Bob Peterson, ideatore della storia la cui visione non ha però convinto a fondo i produttori, che hanno preferito prendere una strada diversa) dovremo attendere il 25 novembre.

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