Per parlare dell’ultimo film di Denis Villeneuve, Arrival, sono approdati al lido i protagonisti Amy Adams e Jeremy Renner assieme ai produttori, tra cui Shawn Levy.
Assente giustificato il regista, impegnato con i preparativi per Blade Runner 2, il gruppo ha parlato con trasporto di questo titolo fantascientifico.
La Adams, che interpreta una linguista incaricata dal governo di trovare un modo per comunicare con gli alieni atterrati sul nostro pianeta, ha spiegato di essere stata conquistata dalla sceneggiatura sin da subito:
“Ho deciso di interpretare il ruolo basandomi sul copione, che era veramente bellissimo. Inoltre ero nelle mani d.i una persona speciale [Villeneuve], capace di raccontare la fantascienza con tanta potenza.”
Jeremy Renner ha rivelato che era da parecchio tempo che voleva lavorare a un film così. “È uno dei copioni più belli che abbia mai letto” afferma l’interprete del matematico Ian. “Non accade spesso che un film di fantascienza abbia anche una simile carica emotiva.”
Amy Adams ha poi continuato spiegando che a convincerla sia stata anche la possibilità di intraprendere un viaggio emotivo nei panni di una madre: “Anch’io sono una madre, perciò la storia mi ha colpito molto.” L’attrice ha poi svelato che una delle cose che chiede prima di accettare una parte è perché il regista vuole lei. “Se mi dice che vuole qualcuno che piaccia, dico subito di no.” Afferma la Adams, alla cui domanda Villeneuve ha invece così risposto: “Riesco a vedere cosa pensi.”
Renner ha invece sottolineato come gli sia piaciuto vestire un ruolo lontano da quelli che solitamente interpreta: “È stata una sfida. Poi mi ha convinto il collegamento emotivo con la storia è ovviamente il fatto che ci fosse Amy. Farei qualsiasi cosa con questa donna.”
QUI LA RECENSIONE DI ARRIVAL DA VENEZIA 73
La protagonista ha ammesso che non avrebbe mai pensato di fare scene come alcune di quelle contenute nel film, ma si è potuta affidare a un regista come Villeneuve: “Abbiamo lavorato con qualcosa che non c’era [riferendosi agli alieni, ndr], ma Denis era sempre pronto a darci qualcosa, essendo lì con noi a ogni battito.”
“È una persona profonda dalla grande intelligenza emotiva” conferma Renner. “Non so come equilibri tutto ciò che gli passa per la testa.”
In un film fondato sul linguaggio, ampio spazio è stato dato all’espressione del corpo. Renner ha precisato che fa parte del loro lavoro riuscire a esprimere qualcosa senza usare le parole: “Spesso le parole tradiscono quello che pensiamo. Io rovino molte conversazioni, perché riferisco esprimermi con il fisico.”
Amy Adams è invece stata aiutata molto nella sua carriera da attrice grazie alla sua esperienza nella danza: “Ho cominciato come ballerina, perciò ho imparato sin da subito a esprimermi con il corpo e con i gesti.”
Infine, per quanto sia complesso per il cast dire quale sia l’unico messaggio veicolato dal film, Jeremy Renner tiene a confessare di essere rimasto affascinato da un aspetto: “Quando l’umanità tocca il fondo, pensa più a ciò che unisce che a quello che divide.”
“È un film sulla comunicazione” gli fa eco la Adams. “Sulla capacità di dare il meglio di noi stessi.”
Arrival, diretto da Denis Villeneuve, è in concorso a Venezia 73. Il film uscirà in Italia il 24 novembre.