Recensione di Trap (2024), un Concerto di Suspense e Contraddizioni

Ecco la nostra Recensione di Trap (2024) di M. Night Shyamalan.

Immagine Recensione di Trap (2024), un Concerto di Suspense e Contraddizioni

Trap, thriller diretto da M. Night Shyamalan, è un film del 2024 che immerge gli spettatori in una serata apparentemente normale, ma che si trasforma rapidamente in un incubo intriso di tensione e colpi di scena. Ambientato in un grande concerto, il film segue le vicende di Cooper, interpretato da Josh Hartnett, un padre che accompagna sua figlia Riley (Ariel Donoghue) a vedere la popstar del momento, Lady Raven, interpretata da Saleka Shyamalan. Tuttavia, ciò che sembra essere un regalo perfetto si trasforma in una trappola mortale, orchestrata dalle forze dell’ordine per catturare un pericoloso criminale conosciuto come “The Butcher”.

Recensione di Trap (2024)

L’idea centrale del film, un concerto trasformato in una caccia all’uomo, è intrigante e cattura immediatamente l’attenzione. La tensione cresce man mano che Cooper si rende conto della massiccia presenza della polizia e inizia a sospettare che qualcosa di terribile stia per accadere. Il colpo di scena arriva quando scopriamo che il bersaglio dell’operazione è lo stesso Cooper, rivelando un intreccio di suspense in cui il cacciatore diventa preda.

M. Night Shyamalan è noto per i suoi thriller psicologici e per la capacità di costruire atmosfere inquietanti, e Trap non fa eccezione. La pellicola riesce a mantenere un ritmo incalzante, specialmente nella prima metà, in cui la tensione è alimentata dall’incertezza e dall’ambientazione claustrofobica dell’arena. Il regista sfrutta abilmente le inquadrature ravvicinate e i movimenti di macchina frenetici per trasmettere il senso di pericolo imminente, rendendo l’esperienza visiva coinvolgente.

Tuttavia, Trap non è privo di difetti. La trama, seppur intrigante, richiede una notevole sospensione dell’incredulità, soprattutto nella seconda parte del film, quando la narrazione diventa meno coerente e più forzata. Le decisioni dei personaggi risultano spesso discutibili e alcune situazioni appaiono inverosimili, il che rischia di far perdere mordente alla storia. Inoltre, l’interpretazione di Saleka Shyamalan come Lady Raven, sebbene efficace nelle performance musicali, lascia a desiderare sul piano recitativo. La giovane cantante, al suo debutto come attrice, non riesce a trasmettere la gravitas necessaria per rendere credibile il suo personaggio, elemento cruciale in un film che punta molto sull’intensità emotiva.

La performance di Josh Hartnett, d’altra parte, è uno dei punti forti del film. L’attore riesce a bilanciare il ruolo di padre affettuoso con quello di uomo in fuga, costantemente in bilico tra la protezione della figlia e la necessità di sopravvivere. Hartnett porta sullo schermo una gamma di emozioni che elevano il film, anche nei momenti in cui la sceneggiatura vacilla.

In conclusione, Trap è un’opera che mescola il thriller con elementi di concerto, offrendo un’esperienza cinematografica unica ma discontinua. Pur avendo un’idea di base originale e momenti di tensione ben costruiti, il film soffre di una narrazione poco coesa e di interpretazioni non sempre all’altezza. Rimane comunque un titolo interessante per i fan di Shyamalan e per chi apprezza i thriller psicologici con un tocco di novità.

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