Il cavaliere oscuro – Il ritorno – La recensione

Finalmente il 29 agosto 2012, ormai l’attesa durerà ancora per poco, in tutte le sale italiane uscirà “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” il terzo e ultimo capitolo della saga del supereroe, iniziata con “Batman Begins” e proseguita con “il Cavaliere Oscuro”; Christian Bale interpreta ancora l’uomo pipistrello, anche se in questo film potremo cogliere molto di più del lato umano  del suo alter-ego Bruce Wayne piuttosto che del supereroe. Su questo film sono state scritte talmente tante cose, che parrebbe perfino inutile scriverne una recensione, ma per il dovere della cronaca e per il piacere di tutti i  nostri lettori ve la proponiamo dopo il salto. Innanzi tutto la trama: Batman si è auto esiliato per 8 anni ed è divenuto un fuorilegge, dopo che si è preso la responsabilità della morte del procuratore Harvey Dent. Gotham City, dopo un periodo in cui la criminalità è stata sgominata, grazie ad una speciale legge, vede riesplodere la violenza con l’arrivo di Catwoman, una ladra molto astuta e di Bane, un terrorista intenzionato a distruggere la città. Nonostante sia molto riluttante a tornare sulla scena, Batman è costretto a difendere la sua città, ma la sua forza sembra non essere sufficiente per contrastare Bane.

Sicuramente la degna conclusione di una trilogia spettacolare che ormai rimarrà nella storia, anche se, come in tutti i suoi film, il regista Christopher Nolan butta sempre troppa carne sul fuoco e confeziona un film con troppe immagini, troppi personaggi in una volta sola e troppi contenuti. Alla fine del film, che ricordiamo dura quasi 3 ore, si resta con tante sensazioni contraddittorie; da una parte si vorrebbe rivedere subito il film una seconda volta, dall’altra si ha come la sensazione di essere stati buttati in un calderone e di non aver capito quasi niente. Nonostante tutto il film è grandioso e Nolan riesce a tappare i buchi di trama, riesce a non far annoiare, vista la lunghezza del film e riesce persino a sbalordire. Più che un regista sembra un prestigiatore che gioca con gli specchi, facendo dei trucchi che lasciano tutti a bocca aperta, portando lo spettatore a distrarsi e a non accorgersi di alcune lacune del film; il regista non cerca scorciatoie e racconta le diverse vicende di ogni personaggio, concentrandosi così tanto su ogni dettaglio che spesso e volentieri perde di vista il protagonista. L’obiettivo principe è quello di ancorare sempre di più il supereroe alla realtà e di mostrare molto più che nei primi capitoli l’aspetto umano di Bruce Wayne, ma è una cosa davvero difficile da attuare in film come questi; se nel primo la prensenza del Joker era quasi ipnotica e rendeva accettabile qualsiasi cosa, nel terzo film alcuni fatti rimangono davvero inspiegabili. Così come, in altri momenti, il regista finisce per affidarsi ad espedienti poco brillanti come  i flashback. Grazie però all’intreccio delle storie di molteplici personaggi di contorno, che diventano quasi protagonisti, facendo diventare il il film una storia corale, Nolan riesce a distogliere l’attenzione dello spettatore dalle mancanze.

Infatti, durante la caduta e l’esilio di Batman, che dura tre quarti del film, possiamo assistere alla drammatica vicenda personale del Commissario Gordon (Gary Oldman), che deve affrontare il dilemma del compromesso; entriamo a conoscenza del giovane John Blake (Joseph Gordon-Levitt); conosciamo e seguiamo le mosse della bellissima ladra Selina Kyle alias Catwoman (Anne Hathaway), che non sarà affascinante come Michelle Pfeiffer, che interpretò lo stesso ruolo anni fa, ma è molto convincente. Anche i personaggi di Lucius Fox (Morgan Freeman), Miranda Tate (Marion Cotillard) e Alfred (Michael Caine) hanno un ruolo chiave nello svolgimento del terzo capitolo di Batman; senza considerare l’entrata in scena di Bane, il terrorista dalla bocca coperta, che Tom Hardy interpreta con grande fisicità, anche se forse è il personaggio che risente di più della già citata “troppa carne sul fuoco”. Da citare anche l’aspetto tecnico/estetico IMAX, un formato panoramico molto spettacolare che permette di immergersi completamente, quasi tridimensionalmente nelle scene più emozionanti del film. In definitiva lo spettacolo c’è, il realismo e l’epicità pure, ma come già detto ci sono troppe cose buttate nel calderone e il film non è perfetto, anzi, forse è leggermente inferiore al secondo capitolo della saga, anche se bisogna ammettere che è uno dei migliori terzi episodi di sempre e l’obiettivo di chiudere la trilogia in modo soddisfacente è stato sicuramente centrato; certamente la trilogia rimarrà per tantissimo tempo il punto di riferimento per qualunque regista voglia intraprendere la strada di un franchise su un supereroe e non solo. Da vedere minimo 2 volte. Da notare che ai botteghini il film ha già raggiunto la stratosferica cifra di 900 milioni di dollari di incasso.

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