Kevin Costner: “Criminal? Un film alla scoperta di sentimenti ed emozioni”

La critica non ha apprezzato Criminal, l’ultima fatica cinematografica di Kevin Costner, eppure il diretto interessato ha speso parole positive sul film e sul regista Ariel Vromen (The Iceman). A Roma per la presentazione ufficiale del film (all’attore è stato consegnato anche il Nastro d’Argento Internazionale 2016), Costner ha approfittato delle domande dei giornalisti per parlare anche di sentimenti ed emozioni, che secondo lui governano la pellicola come un vero filo conduttore. Jerico Stewart, il suo personaggio, è un criminale rinchiuso nel braccio della morte. I traumi infantili e la sua sfrontatezza lo rendono imprevedibile, eppure il suo cervello si presta all’esperimento in maniera eccellente. Cosa accade, però se in quel cervello cominciano a far capolino i sentimenti e i ricordi di un’altra persona? Il suo animo criminale e senza scrupoli riuscirà a cambiare?

Ma per l’uomo sarebbe accettabile se la scienza fosse davvero capace di realizzare una simile impresa? Costner si è detto favorevole al progresso e aperto alle possibilità che esso potrebbe offrire:

“Penso ad una perdita della memoria che potrebbe capitare a me, ai miei genitori o ai miei figli. Non piacerebbe a nessuno trovarsi in una situazione simile, o almeno a me non piacerebbe affatto. La sera, i ricordi mi fanno da cuscino”.

E sempre a proposito di ricordi, l’attore ha dichiarato:

“La mia vita è uguale a quella di tutte le altre persone, l’unica differenza è la fama. I successi fanno parte di me proprio come i fallimenti, li vorrei dimenticare ma comunque fanno parte di me. Non vogliamo che chi amiamo conosca la parte peggiore di noi stessi, perché vogliamo che loro ci amino a loro volta. Ho dei rimorsi, ma li ricordo e cerco di non commettere ancora gli stessi sbagli”.

Questo è esattamente ciò che accade a Jerico. Secondo Costner, uno dei lati più belli del carattere del criminale è la voglia di rischiare per chi si ama: “Chi non ama ha una vita più semplice, eppure è meglio amare e poi soffrire”. Infine, Costner ha voluto raccontare alla platea di giornalisti le difficoltà che gli sono state procurate dal ‘look’ del personaggio:

“Con Mario (il suo personal stylist, 100% italiano, che lo segue su ogni set. Ndr) abbiamo dovuto adattare capelli, barba, cicatrici sul volto e persino la voce. Ho pensato che i miei figli non mi avrebbero riconosciuto! Dopo queste trasformazioni sono andato dal regista e gli ho presentato il ‘criminale’.

Ariel Vromen non ha risparmiato parole di ammirazione per il suo protagonista e paragoni importanti per Criminal, definito un action-thriller-sentimentale alla Notorius. Il risultato finale non ha convinto allo stesso modo e il capolavoro di Alfred Hitchcock resta diverse spanne sopra, eppure una rilettura in base ai sentimenti potrebbe donare un nuovo significato al film.

Link adv